La Calabria è una regione dell’Italia meridionale, a sud di Napoli. La regione costituisce di fatto la punta sud-occidentale del fronte dello Stivale d’Italia. Confina a nord con la Basilicata, a ovest con il Mar Tirreno e a est con il Mar Ionio.
Cosa vedere in Calabria? Questi sono gli otto luoghi più belli della Calabria.
La località più popolare (e quindi più turistica) della Calabria è Tropea. Ciò è dovuto principalmente alla posizione perfetta di questa città. Tropea si trova su una roccia in riva al mare, tra le scogliere. La vista dalle scogliere è incredibile e l’acqua del mare è limpida e azzurra. Puoi goderti il panorama per tutto il giorno, ma è consigliato anche lo snorkeling!
Scilla è un villaggio di pescatori che si dedica principalmente alla pesca del pesce spada. La parte più bella di questa città è la parte vecchia: Chianalea di Scilla. Questo è il vero villaggio di pescatori. Le case dei pescatori sono tutte sul (o dentro) il mare, in modo da poter andare facilmente in acqua con la barca. Il villaggio è anche chiamato Piccola Venezia per via dei numerosi e stretti canali che separano le case.
Capo Vaticano è un promontorio sul Mar Tirreno dove si trovano le spiagge più belle. Ovunque si gode di una splendida vista sulle scogliere e sul mare. La più grande spiaggia sabbiosa di questa zona è la Spiaggia di Tonno. L’area intorno a Capo Vaticano è anche una buona destinazione se non vuoi incontrare molti altri turisti.
La città di Reggio Calabria era un tempo la capitale della Calabria. È una città storica con molte belle architetture e musei. Le due attrazioni più famose di questa città sono la Cattedrale e il Castello Aragonese. Puoi anche goderti una bella passeggiata lungo il piacevole viale o fare shopping qui. La regione Calabria dispone di un aeroporto, quindi è anche un buon punto di partenza per il tuo viaggio in Calabria.
Gerace è un borgo medievale in provincia di Reggio Calabria (da non confondere con l’omonima città). È costruito sul fianco di una montagna, quindi ti sembra di tornare indietro nel tempo. Puoi perderti nei piccoli vicoli e ci sono molti edifici storici da visitare. Non puoi assolutamente perderti la Cattedrale!
La Calabria è conosciuta soprattutto per le sue spiagge più belle, ma anche nell’entroterra puoi trovare una natura bellissima e aspra. Come ad esempio nel Parco Nazionale della Sila, sui Monti della Sila. Se ti piace camminare, questo è il posto giusto per te. Puoi fare un’escursione impegnativa tra le montagne o una passeggiata rilassante nell’area relativamente pianeggiante lungo i laghi. Con un po’ di fortuna qui potrai anche avvistare i lupi!
Diamante si trova su una baia e anche qui puoi trovare bellissime spiagge. Il viale è pieno di terrazze accoglienti dove puoi goderti il piacere di osservare la gente. La città è nota anche per i suoi numerosi murales. Il periodo migliore per venire a Diamante è a settembre, quando si celebra il Peperoncino Festival. In altre parole, un festival completamente dedicato al peperoncino, con feste divertenti e, soprattutto, tanto cibo.
Il Pollino è il Parco Nazionale più grande d’Italia e si estende in Calabria e Basilicata. Quattro fiumi attraversano questo parco e puoi fare una gita in barca sul fiume tra i canyon. Nel parco ci sono anche molti sentieri escursionistici per tutti i livelli. Puoi anche raggiungere la cima del Monte Dolcedorme. Nelle giornate più limpide è possibile vedere la Sicilia da lì. Maggiori informazioni su questo parco nella sezione sottostante.
Benvenuti nel Parco Nazionale del Pollino – Paesaggio dell’anima!
Vicino ad attività di grande interesse come il tiro a segno, il trekking, le escursioni nel Parco Nazionale del Pollino e il rafting lungo il fiume Lao, riesce ad attrarre ogni anno molti turisti amanti della natura e appassionati di sport fluviali.
Il Parco Nazionale del Pollino, con i suoi 192.565 ettari di estensione, è la più grande area protetta di nuova istituzione in Italia. A cavallo tra Calabria e Basilicata, il territorio del Parco – che comprende 56 comuni – è caratterizzato da diversi massicci montuosi che compongono la catena dell’Appennino meridionale: il Massiccio del Pollino, i Monti Orsomarso e il Monte Alpi. Qui, tra vette altissime, Natura e Uomo intrecciano rapporti millenari che il Parco, istituito nel 1993, conserva e protegge sotto il suo emblema: il Pino Loricato.
Nel 2015 il Parco è entrato a far parte della Rete Europea e Globale dei Geoparchi sotto l’egida dell’UNESCO che, rispettivamente nel 2017 e nel 2021, ha inserito la Faggeta di Cozzo Ferriero e la Faggeta di Pollinello nel Sito transnazionale delle “Antiche Faggete Primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”, proclamandole Patrimonio dell’Umanità.
Dal Castello di Valsinni, dalla Madonna del Pollino e dalla Serra di Crispo ai Monti di Orsomarso fino alla Valle dei Cedri, gli antichi sentieri conducono a un mondo di valori naturali e culturali che appagano i desideri e lo spirito dell’uomo con il benessere e lo fanno sentire meglio. Camminerai all’ombra delle faggete del Bosco Magnano; salirai alla timpa di San Lorenzo, al cozzo del Pellegrino, alla serra delle Ciavole e alla Montea; scivolerai sulle acque del torrente Peschiera, sulle gole del Raganello e del Lao e sul fiume Abatemarco; è riparato nella valle dell’Argentino.
Sui campi del Pollino e di Novacco, tra i prati di grandi altezze, il corpo riprende fiato, si libera dalle preoccupazioni, guarda l’orizzonte e ristora la mente.
L’infinito, il silenzio, i colori, il cielo limpido, lo splendore delle stelle, nella notte, al buio, senza altre luci, tutto avvolge e dà piacere.
Il grande parco è magico; è magico attraverso le rocce dolomitiche, i basalti, le scogliere, le grotte, i circhi glaciali, gli accumuli morenici, il pino loricato, simbolo del parco, l’associazione pino-faggio, l’aquila reale, il lupo, il capriolo e la lontra.
La vastità dell’area offre mille sorprese; mille immagini e panorami diversi scorrono nell’anima stupita, cadenzati dai suoni e dai ritmi degli ambienti naturali.
È un bellissimo incontro tra la natura e l’uomo, un ripetersi di colture su colture, di culture su culture, un susseguirsi di stagioni e innesti, di migrazioni e rese, di ibridazioni e contaminazioni per accrescere e arricchire la biodiversità che i paesi, i luoghi, i frutti, i semi, i cereali, gli insediamenti hanno aperto e stanno diventando, diversi, ma tutti ancorati alla naturalità e all’identità e alle radici del Parco. È storia con i reperti paleontologici, i graffiti, i resti del passato; con i resti della cultura materiale, delle etnie, delle isole linguistiche appartenenti alle minoranze di origine italo-albanese; con i fumi dei camini delle vecchie case di campagna e dei piccoli borghi; con le piante, le orchidee e le peonie selvatiche e i fiori di campo; con i luoghi abitati dall’uomo; con le mandrie al pascolo e la vita rurale, altrove sempre più oppressa e quasi scomparsa, messa da parte dalla modernità.
L’aria, l’acqua, la terra, la luce, gli odori, i sapori, i suoni formano una natura libera e pura, dove la paura si spegne.
Il paesaggio non è cambiato per secoli; i campi coltivati misurano ancora la fatica degli abitanti, contadini, pastori e artigiani; gli spazi della vita quotidiana sono ancora modellati da antiche usanze.
La campagna si veste dei nuovi colori delle diverse stagioni; la pace dal rumore; il ristoro nel fresco soffio del vento che avvolge monti e valli; dissetarsi alle sorgenti di acqua limpida con il sapore delle rocce da cui sgorgano e della natura che le ha generate.
Il paesaggio agricolo è caratterizzato dall’architettura spontanea delle antiche case coloniche nate per ripararsi dai freddi inverni e dalle cupe estati, per accogliere i figli e i figli dei figli in un paziente susseguirsi di generazioni che attendono con trepidazione di godere in ogni stagione dei frutti e delle suggestioni dei singoli climi. Emerge con le sculture naturali delle querce che sfidano il cielo, con il pero, il mandorlo, l’ulivo e, ora, i tanti rovi, le siepi, le tante ginestre. Si staglia nel segno della pietra: la pietra delle case, dei muretti a secco delle strade di campagna, dei confini degli appezzamenti.
In questo mondo vivono i ricordi delle famiglie con le loro foto di gruppo, in bianco e nero, con le cerimonie dei loro matrimoni, con i luoghi riscoperti dell’infanzia, con i momenti solenni delle processioni, con le danze popolari e i ritmi delle cornamuse, con i costumi di un tempo; con le notti insonni al bivacco in attesa dei riti religiosi del giorno dopo nel cimitero delle chiese di montagna o nella foresta per le celebrazioni annuali dei culti degli alberi. Qui tutti possono sentirsi un po’ “figli di questa natura”, protetti dal suo enorme e prezioso campionario di endemismi e biodiversità, tra naturalità, ruralità e tipicità, tra originalità e autenticità.
È il territorio delle testimonianze dell’antica Lucania che si collegava con l’istmo stradale alla costa tirrenica, da Cirella, fino ai resti archeologici di Sibari sullo Ionio; un’area dove la linea ferroviaria che da Castrovillari portava a Laino e Castelluccio attraversava la “littorina” fino a pochi decenni fa annunciava l’arrivo nelle contrade del Pollino della civiltà delle macchine.
Oggi, le vecchie stazioni, i ponti e le gallerie in pietra e la linea ferroviaria calabro-lucana, completamente in disuso dopo l’abbandono e lo smantellamento, mostrano il fascino costruito nei decenni, anche di una reinterpretazione tecnologica unica e avventurosa del passato. Qui il Parco Nazionale del Pollino preserva la natura e le persone, le ecologie e le culture tradizionali locali.
Qui il legame tra la terra e le attività umane rimane profondo e indissolubile e il parco lo preserva e lo protegge.
Ci sono molte attività che puoi fare a poca distanza dal B&B.
Il fiume Lao non è uguale dappertutto, ogni tratto ha la sua particolarità e puoi praticare diverse attività. Nella prima parte puoi fare passeggiate sul fiume e combinarle con il rafting, più avanti puoi fare rafting, stand-up paddleboard, kayak, pack rafting, tubing.
Ti piace il quad, la mountain bike, il ciclismo o altri sport? Tutto questo è possibile in questo splendido ambiente.
Segui un corso di immersione a Praia a Mare presso il Seahorse Diving Center.
Con i bambini puoi andare al parco archeologico per cercare pietre preistoriche e denti di dinosauro o al parco avventura/arrampicata di Orsomaro con ponti tirolesi, ponti tibetani, funivie e scale per alberi.
Puoi visitare grotte e antichità.
E non dimenticare il bellissimo mare blu dove potrai nuotare, fare snorkeling, immersioni, pedalare, andare in canoa e molto altro ancora.
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